La storia della Luce

Nel corso della storia sono state sviluppate varie teorie che cercavano di spiegare il comportamento della luce.

La teoria corpuscolare formulata da Newton nel XVII secolo, dove la luce viene vista come composizione di piccole particelle di materia emesse in tutte le direzioni. 

Questa teoria spiega molto facilmente alcune caratteristiche della propagazione della luce che erano ben note all'epoca di Newton.

Prevede, infatti, che le particelle si propaghino in linea retta ed il fatto che questi fossero previsti essere molto leggeri è coerente con una velocità della luce alta ma non infinita.

 

La teoria ondulatoria formulata da C. Huygens nel 1678, in base ad essa la luce viene vista come un'onda che si propaga (in maniera del tutto simile alle onde del mare) in un mezzo, chiamato etere, che si supponeva pervadere tutto l'universo ed essere formato da microscopiche particelle elastiche.

Questa teoria permetteva di rendere conto e spiegare un gran numero di fenomeni ed in particolare la riflessione ed alla rifrazione.

 

La Teoria Elettromagnetica di Maxwell propose la sua teoria alla fine del XIX secolo. Egli sostiene che le onde luminose sono elettromagnetiche e non necessitano di un mezzo per la trasmissione, mostra che la luce visibile è una parte dello spettro elettromagnetico. Con la formulazione delle equazioni di Maxwell vennero completamente unificati i fenomeni elettrici, magnetici ed ottici. Per la grandissima maggioranza delle applicazioni questa teoria è ancora utilizzata al giorno d'oggi. 

 

La Teoria Quantistica di Planck nasce per risolvere alcuni problemi sulla trattazione del corpo nero, nel 1900 propose che lo scambio di energia fra il campo elettromagnetico e la materia potesse avvenire solo tramite pacchetti discreti di energia chiamati fotoni. 

I successivi studi di Albert Einstein sull'effetto fotoelettrico mostrarono che questo non era solo un artificio matematico ma che i fotoni erano oggetti reali. Con l'avvento delle teorie quantistiche dei campi il concetto di fotone venne formalizzato ed oggi sta alla base dell'ottica quantistica.

Vista la complessità della luce, come spesso accade nella fisica, si è soliti studiarla facendo dei modelli, veri, sotto determinate condizioni che ne semplificano i risultati e li rendono applicabili in articolari contesti.

Fine.